Non si discute sul fatto che il contatto con la natura, che sia un parco, un bosco o il giardino di una scuola, produca benessere. Nel caso dei bambini, il contatto con madre natura mette in campo delle dinamiche che coinvolgono la sfera cognitiva, psicomotoria, affettiva e sociale. Il successo dell’ esperienza all’ aperto, che si tratti di nidi o scuole dell’ infanzia o centri estivi, non si realizza solo perchè si aprono le porte e si fanno uscire i bambini, molto dipende dalle capacità degli educatori di adattare le proprie competenze pedagogiche a una nuova situazione. Quest’ ultima richiede che si esca da quegli schemi a cui noi insegnanti siamo abituati, quindi va bene uno spazio all’ aperto ben organizzato, nato e dedicato al bambino e non modificato all’ occorrenza dall’ adulto. L’ interruzione brusca della scuola ha gia destabilizzato l’ equilibrio dei piccoli, quindi a maggior ragione vigilino i genitori sulle scelte dei centri estivi. Quando gli adulti sono consapevoli che non è necessario sottoporre un bambino a condizioni stressanti e spesso mortificanti, ai quali non sa reagire, dovranno far ricadere la scelta su uno spazio che è nato per il bambino e si distingue come risorsa educativa.